SOSTENIBILITÀ

Economia Circolare

L’economia circolare è una nuova filosofia del sistema produttivo dove il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse è mantenuto all'interno del sistema economico il più a lungo possibile e dove si riduce la produzione dei rifiuti. La transizione verso un’economia più circolare è una componente indispensabile degli sforzi messi in campo dall’Unione europea per sviluppare un’economia che sia sostenibile, basso-emissive e che utilizzi le risorse in modo efficiente e resti competitiva. L’azione sul fronte dell’economia circolare è strettamente legata a varie priorità dell’Unione: la crescita e l’occupazione, il programma di investimenti, il clima e l’energia, l’agenda sociale e l’innovazione industriale; come pure agli sforzi messi in atto a livello mondiale per uno sviluppo sostenibile (SDG - Obiettivi ONU).

Se ben progettati, i prodotti possono durare più a lungo o essere più facili da riparare, rimettere a nuovo o rigenerare; il loro smontaggio è più semplice e le imprese di riciclaggio possono così recuperare materie e componenti di valore; in generale, già dalla fase della progettazione dipende il risparmio di risorse preziose.

 

 

Eco design: Industria sostenibile, ecoinnovazione e certificazione prodotti

Ecodesign ed economia circolare sono un binomio inscindibile: una progettazione ecosostenibile basata sull’impiego efficiente di risorse e materiali.

I principi dell’ecodesign si applicano a tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto con l’intento di ridurre l’impatto ambientale complessivo e che devono rispettare la direttiva dell’UE sull’ecodesign (Direttiva 2009/125/CE), in termini di efficienza energetica e di ridotto impatto ambientale.

L’ecodesign rappresenta quindi la nuova frontiera del design: grazie alla metodologia LCA (Life Cycle Assessment), potrà essere valutato l’intero ciclo di vita dei prodotti.



Green Pubblic Procurement e CAM

Per Green Procurement GP, o Acquisti Verdi, si intende l’introduzione strutturata e sistematica di criteri ambientali, sociali ed economici nelle politiche di acquisto (gare/appalti) di beni e servizi, al fine di ridurre “a monte” gli impatti ambientali e sociali degli acquisti degli enti pubblici o delle imprese, razionalizzando cosi anche la spesa.

Il Green Procurement è un fenomeno molto sviluppato nel settore pubblico, ma sta assumendo importanza anche nel settore delle aziende private, con l’obiettivo di unire la competitività e sostenibilità ambientale negli acquisti e lungo tutta la catena di fornitura.

Il Green Procurement mira a raggiungere importanti obiettivi:

  • riduzione dei costi
  • riduzione dei rischi
  • creazione di opportunità
  • sostegno degli stakeholders

I “Criteri Ambientali Minimi” (CAM) riportano delle indicazioni generali volte ad indirizzare l’ente e le aziende verso la razionalizzazione dei consumi e degli acquisti. 

I CAM si ispirano ai criteri ambientali relativi alle etichette di qualità ecologica ufficiali già presenti sul mercato o ad altre documentazioni tecniche esistenti e tengono in considerazione le indicazioni che provengono dalle parti interessate del settore produttivo.

L’impianto normativo introdotto con le disposizioni legislative previste nei CAM mira ad attuare l’approccio degli Acquisti Verdi o GPP (Green Public Procurement). 

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono le indicazioni tecniche del Piano d'Azione Nazionale, che contengono sia considerazioni generali che specifiche di natura prevalentemente ambientale e, quando possibile, etico-sociale collegate alle diverse fasi delle procedure di gara che se recepite dalle stazioni appaltanti, contribuiranno a classificare come sostenibile l'acquisto o l'affidamento.

I CAM sono stati pubblicati, via via, con successivi decreti del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, in attuazione al PAN GPP.

I CAM per le varie categorie merceologiche attualmente in vigore sono 19 e risultano pubblicati sul sito del Ministero (https://gpp.mite.gov.it/CAM-vigenti).

Il GPP e i CAM rappresentano pertanto strumenti strategici per il rilancio di un'economia sostenibile e circolare.

Pertanto, i CAM adottati con Decreto Ministeriale dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, costituiscono un obbligo normativo introdotto per la prima volta nel collegato ambientale alla legge di stabilità 2015. Tale previsione è stata in seguito prevista nell’art. 34 del Codice dei Contratti (D.Lgs. 50/2016) e confermata  nell'art. 57 del nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs 36/2023).



Green Building (Edilizia sostenibile a impatto zero)

Il settore delle costruzioni è uno dei più importanti in termini di produzione di ricchezza e di occupazione, ma è anche responsabile di elevati consumi di risorse (materie prime, acqua, energia), della produzione di impatti significativi sull’ambiente, sia di carattere temporaneo (rumore, polvere, inquinamento delle acque), che permanente (uso del suolo, produzione di grandi quantitativi di rifiuti e di emissioni atmosferiche).

Nell’ottica dello sviluppo sostenibile, diventa un obiettivo primario focalizzare l’attenzione sulla progettazione eco-sostenibile degli edifici, sul risparmio energetico e di materie prime, sull’utilizzo di fonti rinnovabili di energia e sulla qualità ed il comfort degli ambienti costruiti.

La progettazione dell’edificio deve quindi garantire non solo le migliori condizioni di comfort psico‐ fisico ai suoi utenti, ma anche la migliore inter-relazione possibile tra l’edificio e il suo intorno ambientale.

Edificio, città, ambiente antropizzato ed ambiente naturale devono costituire un anello interconnesso capace di assicurare la qualità abitativa nel rispetto delle risorse ambientali, delle esigenze sociali, della storia e della qualità dei luoghi.

Nella comune definizione di bioedilizia, la casa è individuata da un insieme di processi di progettazione, collocazione sul territorio, costruzione, rapporto con l'ambiente, gestione dei flussi di energia e materia, tutti svolti in modo eco‐sostenibile e fondati sull’uso di risorse naturali e rinnovabili.